Danno patrimoniale da lucro cessante, per perdita dei redditi futuri, va liquidato tenendo conto di tutte le retribuzioni

Là dove il danneggiato dimostri di avere ‘perdutò un preesistente rapporto di lavoro a tempo indeterminato di cui era titolare a causa delle lesioni conseguenti ad un illecito, il danno patrimoniale da lucro cessante, inteso come perdita dei redditi futuri, va liquidato tenendo conto di tutte le retribuzioni (nonchè di tutti i relativi accessori e probabili incrementi, anche pensionistici) che egli avrebbe potuto ragionevolmente conseguire in base a quello specifico rapporto di lavoro, in misura integrale e non in base alla sola percentuale di perdita della capacità lavorativa specifica accertata come conseguente alle lesioni permanenti riportate, salvo che il responsabile alleghi e dimostri che egli abbia di fatto reperito una nuova occupazione retribuita, ovvero che avrebbe potuto farlo e non lo abbia fatto per sua colpa, nel qual caso il danno potrà essere liquidato esclusivamente nella differenza tra le retribuzioni perdute e quelle di fatto conseguite o conseguibili in virtù della nuova occupazione

Cass. Civile, ordinanza n. 19355/2023

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Avvocati, il “palmario” è soggetto all’obbligo di fatturazione

Le Sezioni Unite Civili – in relazione ad una sanzione disciplinare inflitta ad un avvocato per violazione del dovere di adempimento fiscale (ex art. 16 codice deontologico forense) – hanno affermato che il “palmario” costituisce una componente aggiuntiva del compenso, riconosciuta dal cliente al difensore in caso di esito favorevole della lite a titolo di premio o di emolumento straordinario per l’importanza e difficoltà della prestazione professionale e soggetta all’obbligo di fatturazione, la cui inosservanza ha rilevanza disciplinare. Cass. Civile, SS.UU., sentenza n. 16252 del 08/06/2023 Continua a leggere Avvocati, il “palmario” è soggetto all’obbligo di fatturazione

Patente estera contraffatta, ma non valida per circolare in UE: è comunque un reato?

Le Sezioni Unite hanno affermato che la contraffazione non grossolana della patente di guida rilasciata da uno Stato estero non appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo integra il reato di cui agli artt. 477 e 482 cod. pen. anche quando non ricorrano le condizioni di validità del documento ai fini della conduzione di un veicolo nel territorio nazionale. Cass. Penale SS.UU. sentenza n. 12064 ud. 24/11/2022 – deposito del 22/03/2023 Continua a leggere Patente estera contraffatta, ma non valida per circolare in UE: è comunque un reato?

Paga le spese legali il coniuge che non si presenta all’udienza presidenziale di divorzio

Cass. civ., sez. I, ord., 1° febbraio 2023, n. 3051 Fatto Con sentenza nr 3214/2020 la Corte di appello di Roma rigettava l’appello proposto da R.F. nei riguardi di G.C. avverso la pronuncia nr 10850 del 2019 del Tribunale di Roma con cui l’appellante era stato condannato al pagamento delle spese processuali. La Corte distrettuale rilevava che nell’ipotesi della mancata comparizione del ricorrente all’udienza presidenziale la decisione più corretta in base alla L. n. 898 del 1970, art. 4 sarebbe stata una decisione di inefficacia con chiusura del giudizio già nella fase presidenziale, diversamente da quanto statuito dal Tribunale (il … Continua a leggere Paga le spese legali il coniuge che non si presenta all’udienza presidenziale di divorzio

Firma per autentica apposta dal difensore su foglio separato

Le Sezioni Unite Civili, decidendo su questione di contrasto e di massima di particolare importanza, hanno affermato che, a seguito della riforma dell’art. 83 c.p.c., disposta dalla l. n. 141 del 1997, il requisito della specialità della procura, richiesto dall’art. 365 c.p.c. come condizione per la proposizione del ricorso per cassazione (del controricorso e degli atti equiparati), è integrato, a prescindere dal contenuto, dalla sua collocazione topografica, nel senso che la firma per autentica apposta dal difensore su foglio separato, ma materialmente congiunto all’atto, è in tutto equiparata alla procura redatta a margine o in calce allo stesso, e che … Continua a leggere Firma per autentica apposta dal difensore su foglio separato

Possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli

La Seconda Sezione penale, in tema di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, ha affermato che nella nozione di “strumenti atti ad aprire o a forzare serrature” rientrano non solo quelli diretti a forzare serrature poste all’esterno delle abitazioni, ma anche quelli atti a scardinare congegni di protezione che possono trovarsi all’interno, a tutela dei beni ivi contenuti o custoditi. Cass. Penale sentenza n. 29344 ud. 10/06/2022 – deposito del 22/07/2022 Continua a leggere Possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli

Violazione del diritto alla bigenitorialità e interesse del minore

La Prima Sezione Civile, in tema di filiazione, ha affermato che la violazione del diritto alla bigenitorialità da parte del genitore che ostacoli i rapporti del figlio con l’altro genitore, e la conseguente necessità di garantire l’attuazione di tale diritto, non impongono necessariamente la pronuncia di decadenza del genitore malevolo dalla responsabilità genitoriale e l’allontanamento del minore dalla sua residenza, quali misure estreme che recidono ineluttabilmente ogni rapporto, giuridico, morale ed affettivo con il figlio, essendo necessaria la verifica, nell’interesse del minore, della possibilità che tale rimedio incontri, nel caso concreto, un limite nell’esigenza di evitare un trauma, anche irreparabile, … Continua a leggere Violazione del diritto alla bigenitorialità e interesse del minore

Le spese del procedimento cautelare in corso di causa vanno liquidate contestualmente alla decisione del merito

Le spese del procedimento cautelare in corso di causa vanno liquidate contestualmente alla decisione del merito, atteso che l’esito della fase cautelare endoprocessuale non ha un’autonoma rilevanza ai fini della complessiva regolamentazione delle spese di lite, in quanto il criterio della soccombenza non si fraziona a seconda dell’esito delle varie fasi del giudizio, ma va riferito unitariamente alla decisione finale della lite, senza che rilevi che in qualche grado o fase del giudizio la parte poi definitivamente soccombente abbia conseguito un risultato ad essa favorevole. Cass. Civile Ordinanza n. 9785 del 25/03/2022 Continua a leggere Le spese del procedimento cautelare in corso di causa vanno liquidate contestualmente alla decisione del merito

Istanza di revisione: il decreto di archiviazione è prova nuova?

La Seconda Sezione penale ha affermato che, in tema di revisione, non costituisce prova nuova ai sensi dell’art. 630, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., il decreto di archiviazione, quale decisione allo stato degli atti, di natura endoprocedimentale, non irrevocabile, alla quale può sempre seguire la riapertura delle indagini. Cass. Penale sentenza n. 2933 ud. 15/12/2021 – deposito del 26/01/2022 Continua a leggere Istanza di revisione: il decreto di archiviazione è prova nuova?

Richiesta alla banca degli estratti conto in corso di causa

La Prima Sezione Civile, in tema di contratti bancari, ha affermato che il diritto spettante al cliente, a colui che gli succede a qualunque titolo o che subentra nell’amministrazione dei suoi beni, sancito dall’articolo 119, comma 4, d.lgs. n. 385 del 1993, ad ottenere, a proprie spese, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni, ivi compresi gli estratti conto, può essere esercitato in sede giudiziale attraverso l’istanza di cui all’articolo 210 c.p.c., in concorso dei presupposti previsti da tale disposizione, a condizione che detta documentazione sia stata precedentemente richiesta alla banca e quest’ultima, … Continua a leggere Richiesta alla banca degli estratti conto in corso di causa

Divieto di avvicinamento, quando è necessario specificare i luoghi abitualmente frequentati?

Le Sezioni Unite penali hanno affermato che il giudice che ritenga adeguata e proporzionata la sola misura cautelare dell’obbligo di mantenere una determinata distanza dalla persona offesa di cui all’art. 282-ter, comma 1, cod. proc. pen., può limitarsi ad indicare tale distanza, mentre, nel caso in cui disponga, anche cumulativamente, le misure del divieto di avvicinamento ai luoghi da essa abitualmente frequentati e/o di mantenimento della distanza dai medesimi, deve indicarli specificamente. Cass. Penale SS.UU. Sentenza n. 39005 ud. 29/04/2021 – deposito del 28/10/2021 Continua a leggere Divieto di avvicinamento, quando è necessario specificare i luoghi abitualmente frequentati?

La condotta di partecipazione ad associazione di tipo mafioso

Le Sezioni Unite penali hanno affermato che: la condotta di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si sostanzia nello stabile inserimento dell’agente nella struttura organizzativa dell’associazione che deve dimostrarsi idoneo, per le caratteristiche assunte nel caso concreto, a dare luogo alla “messa a disposizione” del sodalizio stesso, per il perseguimento dei comuni fini criminosi; nel rispetto del principio di materialità ed offensività della condotta, l’affiliazione rituale può costituire indizio grave della condotta di partecipazione al sodalizio, ove risulti ― sulla base di consolidate e comprovate massime di esperienza ― alla luce di elementi di contesto che ne comprovino la serietà … Continua a leggere La condotta di partecipazione ad associazione di tipo mafioso

Esecuzione forzata: cessazione della materia del contendere per la sopravvenuta caducazione del titolo

Le Sezioni Unite, pronunciando a risoluzione di contrasto, hanno affermato il seguente principio di diritto nell’interesse della legge, ex art. 363, comma 3, c.p.c.: In caso di esecuzione forzata intrapresa sulla base di un titolo giudiziale non definitivo, la sopravvenuta caducazione del titolo per effetto di una pronuncia del giudice della cognizione (nella specie: ordinanza di convalida di sfratto successivamente annullata in grado di appello) determina che il giudizio di opposizione all’esecuzione si debba concludere non con l’accoglimento dell’opposizione, bensì con una pronuncia di cessazione della materia del contendere, per cui il giudice di tale opposizione è tenuto a regolare … Continua a leggere Esecuzione forzata: cessazione della materia del contendere per la sopravvenuta caducazione del titolo

L’affissione nelle aule delle scuole pubbliche del simbolo religioso del crocefisso

Le Sezioni Unite, pronunciando su questione di massima di particolare importanza, hanno affermato i seguenti principi di diritto: In base alla Costituzione repubblicana, ispirata al principio di laicità dello Stato e alla salvaguardia della libertà religiosa positiva e negativa, non è consentita, nelle aule delle scuole pubbliche, l’affissione obbligatoria, per determinazione dei pubblici poteri, del simbolo religioso del crocefisso. L’art. 118 del r.d. n. 965 del 1924, che comprende il crocefisso tra gli arredi scolastici, deve essere interpretato in conformità alla Costituzione e alla legislazione che dei principi costituzionali costituisce svolgimento e attuazione, nel senso che la comunità scolastica può … Continua a leggere L’affissione nelle aule delle scuole pubbliche del simbolo religioso del crocefisso

La commutazione dell’ergastolo apposta in un provvedimento di estensione dell’estradizione

Le Sezioni Unite hanno affermato che la commutazione dell’ergastolo in attuazione di una condizione apposta in un provvedimento di estensione dell’estradizione, adottato da uno Stato estero il cui ordinamento non ammette la pena perpetua, esplica i suoi effetti soltanto in relazione alla pena oggetto della condizione, nell’ambito della relativa procedura di estensione, senza operare con riguardo ad altra pena dell’ergastolo – oggetto di un cumulo con la prima – irrogata con una condanna per la cui esecuzione sia stato in precedenza emesso altro provvedimento di estradizione non condizionato. Cass. Penale SS.UU. Sentenza n. 30305 ud. 25/03/2021 – deposito del 03/08/2021 Continua a leggere La commutazione dell’ergastolo apposta in un provvedimento di estensione dell’estradizione

Avviso bonario non è autonomamente impugnabile per soli vizi formali propri

L’avviso bonario avente ad oggetto il pagamento di sanzioni pecuniarie conseguenti a contravvenzioni al codice della strada non è autonomamente impugnabile per soli vizi formali propri, senza estensione della contestazione, in funzione cd. recuperatoria, alla validità degli atti ad esso prodromici, trattandosi di crediti per pretese non tributarie per le quali il legislatore ha configurato un modello processuale non impugnatorio ma volto ad individuare specifici strumenti di tutela processuale. Cass. Civile Ordinanza n. 20919 del 21/07/2021 Continua a leggere Avviso bonario non è autonomamente impugnabile per soli vizi formali propri

Silenzio-assenso e istanza di subentro nell’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica

Le Sezioni Unite, pronunciando su questione di massima e di particolare importanza, hanno affermato che l’istituto del silenzio-assenso, previsto dall’art. 20 della l. n. 241 del 1990, non può trovare applicazione in relazione all’istanza di subentro nell’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, destinati all’assistenza abitativa ed all’ampliamento del nucleo familiare, avendo la posizione soggettiva controversa la consistenza di diritto soggettivo. Cass. Civile SS.UU. Sentenza n. 20761 del 20/07/2021 Continua a leggere Silenzio-assenso e istanza di subentro nell’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica

Magistrato di sorveglianza e revoca del provvedimento di approvazione dell’atto dell’amministrazione penitenziaria di ammissione del lavoro all’esterno

In tema di benefici penitenziari, la Prima sezione penale ha affermato che il magistrato di sorveglianza, stante la funzione di perdurante controllo assegnatagli dall’ordinamento, ha il potere di revocare il provvedimento di approvazione dell’atto dell’amministrazione penitenziaria di ammissione del lavoro all’esterno, in caso di rilevante mutamento delle condizioni che l’avevano determinato, fatto constatare senza esito all’amministrazione, e avverso tale provvedimento di revoca è ammissibile il reclamo al tribunale di sorveglianza. Cass. Penale Sentenza n. 27374 ud. 16/03/2021 – deposito del 15/07/2021 Continua a leggere Magistrato di sorveglianza e revoca del provvedimento di approvazione dell’atto dell’amministrazione penitenziaria di ammissione del lavoro all’esterno

Legittimazione ad impugnare revoca di un sequestro da parte del curatore fallimentare

La Quinta Sezione penale ha affermato che, con riferimento ai diversi gradi in cui può svolgersi il giudizio cautelare, il curatore fallimentare, quantunque già autorizzato dal giudice delegato al fallimento ad avanzare al giudice per le indagini preliminari istanza di revoca di un sequestro, è legittimato a proporre impugnazione avverso il provvedimento di prima istanza solo se lo stesso giudice delegato abbia reso un’autorizzazione ad hoc, ulteriore rispetto alla prima. Cass. Penale Sentenza n. 27334 ud. 14/04/2021 – deposito del 15/07/2021 Continua a leggere Legittimazione ad impugnare revoca di un sequestro da parte del curatore fallimentare

Confisca ex art. 240-bis cod. pen. anche di beni acquistati in epoca posteriore, ma con risorse finanziarie possedute prima

Il giudice dell’esecuzione, investito della richiesta di confisca ex art. 240-bis cod. pen., esercitando gli stessi poteri che, in ordine a tale misura di sicurezza atipica, sono propri del giudice della cognizione, può disporla, fermo restando il criterio di “ragionevolezza temporale”, in ordine ai beni che sono entrati nella disponibilità del condannato fino alla pronuncia della sentenza per il cd. “reato spia”, salva comunque la possibilità di confisca anche di beni acquistati in epoca posteriore alla resistenza, ma con risorse finanziarie possedute prima. Cassazione Penale Sentenza n. 27421 ud. 25/02/2021 – deposito del 15/07/2021 Continua a leggere Confisca ex art. 240-bis cod. pen. anche di beni acquistati in epoca posteriore, ma con risorse finanziarie possedute prima

Proscioglimento e avvenuta esecuzione dell’espulsione dell’immigrato irregolare

La Quinta sezione penale ha affermato che la deliberazione della sentenza di cui all’art. 13, comma 3-quater, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, in quanto causa sopravvenuta di improcedibilità dell’azione penale che impedisce l’instaurazione del rapporto processuale, quale conseguenza dell’avvenuta esecuzione dell’espulsione dell’immigrato irregolare, preclude l’adozione del proscioglimento nel merito ai sensi dell’art. 129, comma 2, cod. proc. pen. Cass. Penale Sentenza n. 26519 ud. 07/05/2021 – deposito del 12/07/2021 Continua a leggere Proscioglimento e avvenuta esecuzione dell’espulsione dell’immigrato irregolare

Pronuncia di merito fondata su mutamento della “causa petendi”

Si determina violazione del principio della corrispondenza tra chiesto e pronunciato nell’ipotesi in cui il giudice del merito sostituisca la “causa petendi” dedotta dall’attore con una differente, fondata su un fatto diverso da quello posto afondamento della domanda. (Nella specie, relativa a risarcimento del danno da denegata paternità, la sentenza di merito, cassata dalla S.C. per la violazione del principio sopra indicato, aveva rigettato la domanda del presunto figlio sulla base della ritenuta insussistenza del collegamento eziologico tra la denegata paternità e la patologia schizoaffettiva di cui egli era portatore, ma la domanda era fondata sulla diversa circostanza che la … Continua a leggere Pronuncia di merito fondata su mutamento della “causa petendi”

Fraudolenta cessione di azienda nella cui attività sia stato commesso uno dei reati di cui al d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231 e nomina del difensore di fiducia

In tema di responsabilità da reato degli enti, la Quinta sezione penale ha affermato che, in caso di fraudolenta cessione di azienda nella cui attività sia stato commesso uno dei reati di cui al d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231, non costituisce causa di nullità la dell’ente cessionario effettuata dal legale rappresentante, non trovando applicazione il divieto di rappresentanza di cui all’art. 39 d. lgs. cit., atteso che l’ente cessionario non è responsabile del fatto costituente reato, ma è soggetto solidalmente responsabile per il pagamento della sanzione pecuniaria. Cass. Penale Sentenza n. 25492 ud. 27/04/2021 – deposito del 05/07/2021 Continua a leggere Fraudolenta cessione di azienda nella cui attività sia stato commesso uno dei reati di cui al d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231 e nomina del difensore di fiducia

Natura giuridica dell’azione recuperatoria proposta dal Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada

La Terza Sezione Civile ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione, oggetto di contrasto tra le decisioni della Corte, sulla natura giuridica dell’azione recuperatoria proposta dal Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada ai sensi dell’art. 292 d. lgs. n. 209 del 2005 e in particolare, se essa sia riconducibile all’azione di regresso o a quella di surrogazione ovvero costituisca un’azione speciale rispetto a quelle, con i conseguenti effetti rilevanti sia sul termine di prescrizione sia sulla individuazione dei presupposti dell’azione fatta valere dal Fondo, con particolare riguardo, per un verso, alla necessità o … Continua a leggere Natura giuridica dell’azione recuperatoria proposta dal Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada

Configurabile circostanza aggravante del metodo mafioso anche in presenza di precedente condanna irrevocabile dell’imputato per associazione per delinquere “semplice”

In tema di reati associativi, la Seconda sezione penale ha affermato che la precedente condanna irrevocabile dell’imputato per associazione per delinquere “semplice” non preclude che, in un successivo giudizio, a carico del medesimo imputato, per reati di estorsione collegati alla fattispecie associativa, possa essere riconosciuta la circostanza aggravante del metodo mafioso sulla scorta di nuovi elementi sopravvenuti. Cass. Penale Sentenza n. 25155 ud. 13/05/2021 – deposito del 01/07/2021 Continua a leggere Configurabile circostanza aggravante del metodo mafioso anche in presenza di precedente condanna irrevocabile dell’imputato per associazione per delinquere “semplice”

Concessione del credito da parte della banca ad impresa in crisi e conseguente responsabilità

La Sezione Prima, in tema di concessione del credito da parte della banca ad impresa in crisi e della conseguente responsabilità verso il ceto creditorio nonché con riguardo alla legittimazione attiva del curatore fallimentare per la reintegrazione del patrimonio del fallito, ha affermato i seguenti principi di diritto: “L’erogazione del credito che sia qualificabile come “abusiva”, in quanto effettuata con dolo o colpa, ad impresa che si palesi in una situazione di difficoltà economico-finanziaria ed in mancanza di concrete prospettive di superamento della crisi, integra un illecito del soggetto finanziatore, per essere egli venuto meno ai suoi doveri primari di … Continua a leggere Concessione del credito da parte della banca ad impresa in crisi e conseguente responsabilità

Maltrattamenti in famiglia in ambiente scolastico

Svolgimento del processo Cass. Penale, Sentenza n. 24462 del 22/06/2021 Con la sentenza in epigrafe la Corte di Appello di Milano, in riforma della sentenza di condanna per il reato di cui all’art. 572 c.p., pronunciata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, assolveva E.M.O. E. dai fatti contestati fino al 18 ottobre 2018, e, previamente riqualificate le condotte tenute a decorrere dal 19 ottobre 2018 nel reato di cui agli artt. 81 e 581 c.p., dichiarava non doversi procedere perchè l’azione non poteva essere iniziata per difetto di querela. I fatti in addebito attengono ad una … Continua a leggere Maltrattamenti in famiglia in ambiente scolastico

Informazione completa ed effettiva sul trattamento sanitario e sulle sue conseguenze

Svolgimento del processo Cass. civ. Sez. III, Ord., (ud. 13/10/2020) 25-06-2021, n. 18283 Con sentenza dell’11/6/2018 la Corte d’Appello di Venezia ha sostanzialmente respinto -tranne che in punto di responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. – il gravame interposto dal sig. C.M. in relazione alla pronunzia Trib. Padova 17/3/2015, di rigetto della domanda dal medesimo proposta nei confronti dell’Azienda Ospedaliera di Padova e del sig. S.A. di risarcimento dei danni lamentati in conseguenza della condotta asseritamente negligente da quest’ultimo -nella sua qualità di medico (specialista) oculista- nella specie mantenuta nel somministrargli una terapia farmacologica per “uveite acuta bilaterale” al di … Continua a leggere Informazione completa ed effettiva sul trattamento sanitario e sulle sue conseguenze

Nullità dell’introduzione del giudizio rilevata in appello per inosservanza del termine dilatorio di comparizione ex art. 415, comma 5, c.p.c.

La Terza Sezione Civile ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione di massima di particolare importanza volta a stabilire se nelle controversie soggette al rito del lavoro, quando il giudice d’appello, rilevata la nullità dell’introduzione del giudizio per l’inosservanza del termine dilatorio di comparizione stabilito dall’art. 415, comma 5, c.p.c., trattenga la causa per decidere nel merito (non potendo dichiarare la nullità e rimettere la causa al giudice di primo grado in quanto non ricorrono né la nullità della notificazione dell’atto introduttivo, né alcuna delle altre ipotesi tassativamente previste dagli artt. 353 e 354, … Continua a leggere Nullità dell’introduzione del giudizio rilevata in appello per inosservanza del termine dilatorio di comparizione ex art. 415, comma 5, c.p.c.

La servitù di gasdotto passibile di costituzione coattiva

La servitù di gasdotto rientra, per effetto di quanto previsto dall’art. 3 della l. n. 154 del 2016, tra quelle passibili di costituzione coattiva ope judics su domanda dell’esercente il servizio di distribuzione del gas e non del proprietario del fondo interessato alla relativa erogazione, dovendosi il fondo dominante individuare – come confermato dall’art. 3 cit., che impone di consentire il passaggio delle tubazioni per l’allacciamento “alla rete del gas” e non a qualunque serbatoio, anche privato, di gas – non già in quello dell’utente somministrato, bensì nell’impianto di distribuzione (quale fondo a destinazione industriale o commerciale). Cass. Civile Sentenza … Continua a leggere La servitù di gasdotto passibile di costituzione coattiva

Amministratore di condominio e rappresentanza giudiziale

In tema di condominio negli edifici, ove l’assemblea abbia deliberato il recesso anticipato dal contratto di manutenzione dell’ascensore, spettano all’amministratore tanto la legittimazione passiva, quanto la facoltà di impugnare la sentenza resa nella controversia instaurata dall’appaltatore e volta a conseguire la declaratoria di illegittimità del recesso, nonché la condanna del condominio al pagamento dei canoni fino alla naturale scadenza contrattuale, senza che occorrano l’autorizzazione o la ratifica dell’assemblea, necessarie per le sole cause che esorbitano dalle attribuzioni dello stesso amministratore, ex art. 1131, commi 2 e 3, c.c., ma non per quelle che vi rientrano perché, come nella specie, attinenti … Continua a leggere Amministratore di condominio e rappresentanza giudiziale

Azione del comodante va qualificata come azione personale di restituzione

Ed invero l’azione proposta con riferimento al bene concesso in comodato va qualificata come azione personale di restituzione, destinata ad ottenere l’adempimento dell’obbligazione di ritrasferire un bene in precedenza volontariamente trasmesso dall’attore al convenuto, in forza di negozi giuridici (tra i quali, appunto, il comodato, la locazione ed il deposito) che non presuppongono necessariamente nel tradens la qualità di proprietario; da essa si distingue l’azione di rivendicazione, con la quale il proprietario chiede la condanna al rilascio o alla consegna nei confronti dì chi dispone di fatto del bene nell’assenza anche originaria dì ogni titolo, per il cui accoglimento è … Continua a leggere Azione del comodante va qualificata come azione personale di restituzione

La richiesta di rescissione del giudicato, modalità tassative di presentazione dell’impugnazione straordinaria

La Quinta sezione penale ha affermato che è inammissibile la richiesta di rescissione del giudicato presentata con le forme di cui agli artt. 582 e 583 cod. proc. pen., in quanto il secondo comma dell’art. 629-bis prevede modalità tassative di presentazione dell’impugnazione straordinaria, sicché il deposito della richiesta deve essere effettuato nel termine di trenta giorni presso la cancelleria della Corte di appello nel cui distretto ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento. Cass. Penale Sentenza n. 23075 ud. 03/03/2021 – deposito del 10/06/2021 Continua a leggere La richiesta di rescissione del giudicato, modalità tassative di presentazione dell’impugnazione straordinaria

Infrazione di una norma sulla circolazione stradale e responsabilità civile

L’infrazione di una norma sulla circolazione stradale, pur potendo importare responsabilità ad altro titolo, non può di per sé dar luogo a responsabilità civile per un evento dannoso che non sia con essa in rapporto di causa ed effetto. L’individuazione della regola cautelare, anche nel caso di cautela specifica, non può prescindere dalla considerazione che la colpa non rappresenta la violazione di una qualsivoglia regola di prudenza o diligenza, ma solo della regola cautelare il cui scopo è quello di evitare il tipo di evento in concreto verificatosi. Cass. Civile, Ordinanza n. 16192 del 09/06/2021 Continua a leggere Infrazione di una norma sulla circolazione stradale e responsabilità civile

Negozio di cessione di cubatura

Le Sezioni Unite, pronunciando su questione di massima di particolare importanza, hanno affermato il seguente principio di diritto: La cessione di cubatura, con la quale il proprietario di un fondo distacca in tutto o in parte la facoltà inerente al suo diritto domenicale di costruire nei limiti della cubatura assentita dal piano regolatore e, formandone un diritto a sé stante, lo trasferisce a titolo oneroso al proprietario di altro fondo urbanisticamente omogeneo, è atto: – immediatamente traslativo di un diritto edificatorio di natura non reale a contenuto patrimoniale; – non richiedente la forma scritta ad substantiam ex art. 1350 c.c.; … Continua a leggere Negozio di cessione di cubatura

Detenzione da parte di un carabiniere di un numero di munizioni superiore a quello consentito. E’ reato?

La Sesta sezione penale ha affermato che integra il reato di cui all’art. 697 cod. pen. la detenzione da parte di un militare dell’Arma dei Carabinieri di un numero di munizioni 9 X 19 parabellum superiore a quello di quindici unità di cui è permessa la detenzione unitamente al caricatore della pistola di ordinanza in quanto l’esonero dall’obbligo di denuncia all’ufficio di pubblica sicurezza, previsto dall’art. 38, comma 2, T.U.L.P.S., non è riferibile al singolo, ma all’istituzione già autorizzata a siffatta detenzione. Cass. Penale Sentenza n. 21019 ud. 18/05/2021 – deposito del 27/05/2021 Continua a leggere Detenzione da parte di un carabiniere di un numero di munizioni superiore a quello consentito. E’ reato?

Annullamento della sentenza per mancata rinnovazione di una prova dichiarativa decisiva. Rinvio a quale Giudice?

Le Sezioni Unite penali hanno affermato che, in caso di annullamento ai soli effetti civili, da parte della Corte di cassazione, per la mancata rinnovazione in appello di prova dichiarativa ritenuta decisiva, della sentenza che, in accoglimento dell’appello della parte civile avverso la sentenza di assoluzione di primo grado, abbia condannato l’imputato al risarcimento del danno, il rinvio per il nuovo giudizio va disposto dinanzi al giudice civile competente per valore in grado di appello. Cass. Penale SS.UU. Sentenza n. 22065 ud. 28/01/2021 – deposito del 04/06/2021 Continua a leggere Annullamento della sentenza per mancata rinnovazione di una prova dichiarativa decisiva. Rinvio a quale Giudice?

Patteggiamento. La limitazione della facoltà di ricorso alle sole ipotesi espressamente previste dall’art. 448 c.p.p.

La Quinta sezione penale ha affermato che è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 448, comma 2-bis, cod. proc. pen., in relazione agli artt. 2, 24 e 11 Cost., in quanto la limitazione della facoltà di ricorso alle sole ipotesi espressamente previste dall’art. 448 cit. trova ragionevole giustificazione, nell’ambito delle scelte discrezionali riservate al legislatore, nell’esigenza di limitare il controllo di legittimità alle sole decisioni che contrastano con la volontà espressa dalle parti o che costituiscono disapplicazione dell’assetto normativo disciplinante il reato portato alla conoscenza del giudice. Cass. Penale Sentenza n. 21497 ud. 12/03/2021 – deposito del 31/05/2021 Continua a leggere Patteggiamento. La limitazione della facoltà di ricorso alle sole ipotesi espressamente previste dall’art. 448 c.p.p.

Procura alle liti nel ricorso per cassazione in tema di protezione internazionale: posteriorità della data rispetto alla comunicazione del provvedimento impugnato

Le Sezioni Unite civili, pronunciando su questione di massima di particolare importanza oggetto di contrasto in tema di protezione internazionale, ha affermato il seguente principio: L’art. 35 bis, comma 13, del d.lgs. n. 25/2008, nella parte in cui prevede che “La procura alle liti per la proposizione del ricorso per cassazione deve essere conferita, a pena di inammissibilità del ricorso, in data successiva alla comunicazione del decreto impugnato; a tal fine il difensore certifica la data di rilascio in suo favore della procura medesima” richiede, quale elemento di specialità rispetto alle ordinarie ipotesi di rilascio della procura speciale regolate dagli … Continua a leggere Procura alle liti nel ricorso per cassazione in tema di protezione internazionale: posteriorità della data rispetto alla comunicazione del provvedimento impugnato

La preterizione da parte del giudice di appello di un tema potenzialmente decisivo

In tema di impugnazioni, la Quinta sezione penale ha affermato che la preterizione da parte del giudice di appello di un tema potenzialmente decisivo configura un profilo di violazione di legge, deducibile anche nel procedimento per reati di competenza del giudice di pace, per i quali l’art. 39-bis d.lgs. 28 agosto 2000, n. 374, introdotto dall’art. 9 d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11, ha limitato i motivi di ricorso per cassazione a quelli di cui all’articolo 606, comma 1, lettere a), b) e c), cod. proc. pen. Cass. Penale Sentenza n. 20877 ud. 23/04/2021 – deposito del 26/05/2021 Continua a leggere La preterizione da parte del giudice di appello di un tema potenzialmente decisivo

Il reato di frode in assicurazione non ha natura plurioffensiva

La Seconda sezione penale ha affermato che il reato di frode in assicurazione non ha natura plurioffensiva, in quanto è volto a tutelare esclusivamente il patrimonio delle imprese assicuratrici dai comportamenti contrari alla buona fede contrattuale, sicché legittimata a proporre querela è solo la compagnia che gestisce o liquida il sinistro e non anche la persona danneggiata dal reato, che potrà agire eventualmente per il risarcimento del danno subito. Cass. Penale Sentenza n. 20988 ud. 31/03/2021 – deposito del 27/05/2021 Continua a leggere Il reato di frode in assicurazione non ha natura plurioffensiva

Esame Avvocato: inizia l’orale rafforzato. Consigli utili

I DODICI CONSIGLI PER LA PRIMA PROVA Leggete e rileggete attentamente la traccia; Predisponete la “scaletta”, o schema ordinato nel quale evidenziate anche i tempi da dedicare: alle questioni pratico-applicative; al profilo sostanziale; a quello processuale ed alle conclusioni. Consultate il Codice annotato con la giurisprudenza e riempite lo schema; Bene, ora iniziate con l’esposizione ricostruendo in termini giuridici gli elementi fattuali del caso. Parlate scandendo le parole (circa 130/min.) e tenendo conto della lieve differita in teleconferenza; Ricordate di utilizzare solo terminologia appropriata; Siate sintetici, mai banali: esposizione chiara e concisa; Rimanete composti, evitate i movimenti e le gestualità … Continua a leggere Esame Avvocato: inizia l’orale rafforzato. Consigli utili

Regolamento di competenza nel caso in cui entrambi i giudici, penale e civile, abbiano pronunciato in via definitiva spogliandosi del processo

La Sesta Terza Sezione Civile ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione di massima di particolare importanza avente ad oggetto l’esperibilità del regolamento di competenza nel caso in cui entrambi i giudici, penale e civile, abbiano pronunciato in via definitiva spogliandosi del processo; soluzione percorribile attraverso una lettura diversa delle norme civilistiche in materia di competenza modellata sulla regola “di sistema” dettata dall’art. 28 c.p.p. volta a dirimere il conflitto ed evitare così la stasi processuale, a garanzia della ragionevole durata di “ogni processo” ai sensi dell’art. 111, secondo comma, Cost. Cass. Civile Ordinanza … Continua a leggere Regolamento di competenza nel caso in cui entrambi i giudici, penale e civile, abbiano pronunciato in via definitiva spogliandosi del processo

Diritti di credito analoghi per oggetto e titolo, un’unica domanda?

Le domande relative a diritto di credito, analoghi per oggetto e titolo, in quanto fondati su analoghi, seppur diversi, fatti costitutivi, che tuttavia si inscrivano nell’ambito di una relazione unitaria tra le parti, anche di mero fatto, non possono – a pena di improponibilità della domanda e ferma la possibilità di sua riproposizione in cumulo oggettivo ex art. 104 c.p.c. con tutte le altre domande – essere avanzate in giudizi diversi, salvo che l’attore, secondo un accertamento che compete al giudice di merito, abbia un interesse oggettivo ad azionare in giudizio solo uno ovvero alcuni dei crediti sorti nell’ambito della … Continua a leggere Diritti di credito analoghi per oggetto e titolo, un’unica domanda?

Emissioni odorigene e reato di cui all’art. 674 cod. pen.

La Terza sezione penale ha affermato che, in caso di emissioni odorigene, la violazione dei limiti di emissione imposti ai sensi dell’art. 272-bis, d.lgs. n. 152 del 2006, configura la contravvenzione di cui all’art. 279, comma 2, dello stesso decreto che può concorrere con il reato di cui all’art. 674 cod. pen., qualora sussista l’attitudine della condotta a provocare molestie alle persone. Cass. Penale, Sentenza n. 20204 ud. 29/04/2021 – deposito del 21/05/2021 Continua a leggere Emissioni odorigene e reato di cui all’art. 674 cod. pen.